L'ex magnate immobiliare austriaco René Benko ha presentato richiesta di scarcerazione dopo sei mesi di detenzione nel carcere di Josefstadt a Vienna. Il 47enne, arrestato lo scorso 23 gennaio nella sua villa di Innsbruck, sostiene di "essersi comportato in modo esemplare" e di aver "subito limitazioni nei suoi diritti di difesa".
L'udienza per valutare la richiesta è prevista mercoledì presso il tribunale penale regionale di Vienna. Benko si trova attualmente in regime di isolamento nel carcere della capitale austriaca, dove è detenuto dal gennaio scorso a seguito del crack miliardario del gruppo immobiliare Signa Holding da lui fondato.
Indagini in Italia e Austria
In Italia, l'imprenditore tirolese è indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Trento. L'inchiesta riguarda presunti collegamenti tra politica e affari che nel dicembre dello scorso anno ha coinvolto 77 persone tra amministratori pubblici, politici, imprenditori, giornalisti e professionisti.
In Austria, Benko è accusato di aver occultato i propri beni in relazione al suo fallimento. Secondo gli inquirenti austriaci, l'ex tycoon sarebbe rimasto "il proprietario effettivo della Fondazione privata Laura" fondata nel 2007, una sorta di cassaforte della sua insolvenza personale tenuta nascosta ai creditori.
Difesa chiede libertà
L'avvocato di Benko, Norbert Wess, sostiene che il suo cliente "ha già chiaramente e profondamente avvertito il disagio" della detenzione a causa della sua "ormai lunghissima privazione della libertà". Secondo il legale "non vi è alcun pericolo di commettere un reato" e la custodia cautelare "non è più proporzionata".
La Procura della Repubblica per gli Affari Economici e la Corruzione di Vienna si è sempre opposta alla scarcerazione in questi sei mesi. Gli inquirenti sostengono che sussistono ancora forti sospetti di colpevolezza nei confronti dell'ex magnate immobiliare.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.