Volodymyr Zelensky ha intensificato la sua pressione diplomatica per ottenere armi avanzate dall'Occidente. Il presidente ucraino ha sentito Donald Trump per la seconda volta in due giorni e ha colloquiato anche con Emmanuel Macron, chiedendo con urgenza sistemi di difesa antiaerea e missili a lungo raggio.
La conversazione con Trump è stata definita «molto produttiva» da Zelensky, che sui social ha spiegato come siano stati approfonditi «tutti gli aspetti» del conflitto. L'attenzione si è concentrata sul «rafforzamento delle nostre capacità nella difesa aerea, nella resilienza e nelle capacità a lungo raggio».
Focus sui missili Tomahawk
Al centro delle discussioni ci sono i missili Tomahawk americani, con una gittata di circa 2.500 chilometri. Come riporta Il Fatto Quotidiano, questi vettori potrebbero colpire oltre 2.000 siti russi grazie al loro raggio d'azione esteso, moltiplicando drasticamente le opzioni di attacco ucraine.
Anche il colloquio con Macron ha seguito la stessa linea strategica. Zelensky ha informato il presidente francese delle «esigenze prioritarie» dell'Ucraina, sottolineando che «la Russia ora sta sfruttando il momento» per condurre attacchi «sempre più vili».
Intelligence e cooperazione militare
Secondo il Financial Times, il sostegno di intelligence americano alle operazioni ucraine si è intensificato dalla metà dell'estate. Gli Stati Uniti forniscono informazioni per colpire infrastrutture energetiche russe, «comprese le raffinerie di petrolio situate ben oltre la linea del fronte».
Kiev e Parigi stanno lavorando per espandere l'iniziativa PURL, che prevede l'acquisto di armi americane da parte dei Paesi NATO da trasferire all'Ucraina. Questi raid energetici hanno fatto «schizzare alle stelle i prezzi dell'energia in Russia» e costretto Mosca a tagliare le esportazioni di gasolio.
Reazione russa e sviluppi sul campo
Il Cremlino ha espresso «grave preoccupazione» per il possibile arrivo dei Tomahawk negli arsenali ucraini. Dmitry Peskov ha però minimizzato: «È un'arma importante, ma non può cambiare la situazione sui fronti».
Sul terreno, la situazione si fa critica nel Donbass. Le autorità ucraine hanno ordinato l'evacuazione dei civili da alcune parti di Kramatorsk, città simbolo della resistenza ucraina, perché le truppe russe si trovano a meno di 20 chilometri di distanza.
Fonti utilizzate: "ANSA", "Il Fatto Quotidiano", "Financial Times"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.